Catena del freddo : l’etichetta che controlla la filiera

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In tempi brevi si potrà trovare sui prodotti  freschi in vendita nei supermercati, un’etichetta intelligente in grado di comunicare variazioni di temperatura che possono avere riscontri negativi sulla freschezza.

«Il trasferimento dei prodotti refrigerati o congelati deve essere effettuato senza interrompere la catena del freddo. I punti critici sono soprattutto i camion addetti alla distribuzione, le celle frigorifero dei magazzini, le celle dei banchi posizionate nelle corsie dei supermercati  e la conservazione domestica», spiega Marco Mandelli, ingegnere responsabile di Cold Pharma.

I prodotti che in filiera hanno subito variazioni di temperatura presentano caratteristiche visive facilmente riconoscibili: l’insalata in busta può risultare afflosciata, lo yogurt in vaschetta che si separa nelle fasi liquida e solida o ancora il pesce fresco refrigerato che assume un colore particolare.

L’etichetta BLUELINE, stampata con inchiostro magnetico in grado di registrare gli aumenti di temperatura attraverso una diminuzione irreversibile della sua magnetizzazione, è stata realizzata dall’azienda trentina Cold Pharma.

Questa etichetta può essere applicata direttamente sui prodotti come carne, pesce, formaggi, salumi, gelati o sulle buste di insalata di quarta gamma per monitorare il viaggio lungo la filiera (dal sito di confezionamento fino alla gestione all’interno del supermercato).  Con un apposito pennino è possibile leggere l’etichetta al termine di ciascuna fase di  trasferimento del prodotto per verificare eventuali interruzioni della catena del freddo, in modo tale da capire quando il prodotto ha subito una variazione di temperatura.

 Le etichette sono di due tipi, il primo sarà destinato a prodotti più sensibili con un ciclo di vita breve, come ad esempio le insalate in busta. Il secondo tipo di etichette sarà destinato a prodotti meno sensibili come formaggio e salumi, per i quali ci sono appositi range magnetici che corrispondono a una freschezza di prim’ordine.


FONTE: Il fatto Alimentare

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