La Commissione per gli Interpelli istituita presso il Ministero del Lavoro ha fornito di recente alcuni importanti chiarimenti sulla corretta applicazione delle norme in materia di sicurezza.
BIBLUS-NET ha sintetizzato i contenuti principali delle risposte agli interpelli.
Quali attività rientrano tra i requisiti dei coordinatori della sicurezza?
L’articolo 98 del D.Lgs. 81/2008 annovera tra i requisiti professionali richiesti al coordinatore della sicurezza l’espletamento di attività lavorativa nel settore delle costruzioni per almeno 3 anni.
Allo scopo di chiarire la natura di tali mansioni, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha stilato un elenco di attività e lo ha sottoposto alla Commissione che ha ritenuto tale elenco conforme alla norma.
Riportiamo di seguito l’elenco delle attività proposte dal CNI e approvate dalla Commissione per gli Interpelli:
PSC in situazioni di emergenza: quando non è obbligatorio?
La Federutility ha chiesto alla Commissione di pronunciarsi riguardo alla corretta interpretazione dell’art. 100, comma 6, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., ai sensi del quale le disposizioni sul Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) “non si applicano ai lavori la cui esecuzione immediata è necessaria per prevenire incidenti imminenti o per organizzare urgenti misure di salvataggio o per garantire la continuità in condizioni di emergenza nell’erogazione di servizi essenziali per la popolazione quali corrente elettrica, acqua, gas, reti di comunicazione”.
La Commissione ha stabilito che i lavori finalizzati a garantire la continuità nell’erogazione di servizi essenziali possano essere effettuati senza l’obbligo di PSC a condizione che si rendano necessari per fronteggiare situazioni di emergenza.
Tra questi sono indicati a titolo di esempio i servizi relativi a:
Il Datore di Lavoro può delegare la valutazione dei rischi?
La valutazione dei rischi è un obbligo indelegabile in capo al datore di lavoro, anche quando questi decida di rivolgersi ad un consulente in materia di sicurezza.
Analogamente, la valutazione dei rischi derivanti da stress-lavoro correlato è un obbligo indelegabile.
È il parere della Commissione fornito alla Federazione Italiana Metalmeccanici riguardo alla corretta interpretazione dell’articolo 17 del D.Lgs. 81/2008.
Quali sono i requisiti di idoneità che devono possedere i lavoratori autonomi?
Un committente o un’impresa affidataria è tenuto a verificare il possesso dei requisiti tecnico-professionali del lavoratore autonomo (definiti dall’Allegato XVII del D.Lgs. 81/2008), ma in nessun caso può esigere documenti attestanti la sua formazione o la sua idoneità sanitaria.
Secondo la Commissione (Interpello n. 7/2013), l’articolo 21 del Testo Unico obbliga il lavoratore autonomo a munirsi del tesserino di riconoscimento e ad utilizzare attrezzature e DPI conformi alla legge, offrendogli al contempo la facoltà (e quindi non l’ulteriore obbligo) di beneficiare della sorveglianza sanitaria e di partecipare a corsi di formazione specifici.
In definitiva il committente può affidare i lavori a lavoratori autonomi privi di requisiti sanitari, ma non a lavoratori privi di requisiti tecnici.
FONTE: ACCA.IT