Regolamento europeo emissioni sonore dei veicoli a motore

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Il 6 febbraio scorso il Parlamento Europeo ha votato la proposta di regolamento relativo al livello sonoro dei veicoli a motore.

La richiesta delle Associazioni ambientaliste europee

Transport & Environment, Amici della Terra Italia e numerose associazioni ambientaliste e di tutela della salute pubblica di 12 Paesi dell’Unione (Germania, Francia, Regno Unito, Olanda, Danimarca, Spagna, Austria, Ungheria, Polonia, Finlandia, Svezia), chiedono ai Deputati Europei l’approvazione di norme più stringenti sulle emissioni sonore dei veicoli a motore.

Oltre 200 milioni di europei (circa uno su tre) sono esposti a livelli di inquinamento acustico da traffico dannosi per la salute. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo l’inquinamento atmosferico, quello acustico dovuto al traffico è tra i fattori ambientali a maggiore impatto sulla salute umana; esso, soprattutto nelle aree urbane ad elevata densità abitativa, è causa di malattie cardiovascolari, disturbi cognitivi (specialmente nei bambini) e disturbi del sonno.

La proposta della Commissione

Nel dicembre 2011, la Commissione Europea ha inviato al Parlamento e al Consiglio una proposta per una nuova regolamentazione delle emissioni sonore dei veicoli a motore, introducendo standard più restrittivi per auto, furgoni, autobus e veicoli pesanti (autocarri e camion). La proposta della Commissione prevede una riduzione di 4 decibel per le emissioni sonore delle auto e dei furgoni e di 3 decibel per i veicoli più pesanti, con uno schema di implementazione in due fasi:

  1. la prima, entro due anni dall’adozione del regolamento, prevede la riduzione di due decibel per auto e furgoni e di un decibel per i veicoli più pesanti;
  2. la seconda, tre anni dopo, impone un’ulteriore riduzione di due decibel per tutte le categorie di veicoli.

La proposta prevede, inoltre, una revisione dei nuovi standard delle emissioni sonore due anni dopo l’entrata in vigore del regolamento e l’adozione di un nuovo sistema di misurazione delle emissioni stesse.

Il Commissario per l’industria e l’imprenditoria, ha accolto con favore la proposta, sottolineandone l’utilità per la tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini dell’Unione e per la competitività del sistema automobilistico continentale.

Parlamento europeo

Il parlamento ha votato a favore di valori limite di emissione che sono solo apparentemente inferiori ai valori attuali. A causa infatti della modifica del metodo di prova per la verifica dei nuovi valori di emissione sonora, la restrizione non comporta una reale riduzione del rumore dei veicoli: il nuovo metodo di prova rende infatti possibile alle case automobilistiche l’esecuzione del test di verifica con pneumatici usurati al posto di pneumatici nuovi e ciò comporta, alla specifica superficie di prova utilizzata, la possibilità di avere minore rumore dai pneumatici e quindi maggiore dai veicoli.

La classificazione dei veicoli è cambiata: è stata introdotta anche una nuova categoria e sarà permesso ai veicoli che fanno non più di 1 dB rispetto ai limiti di rumore di poter entrare nel mercato europeo. Insieme a tale arrotondamento e l’esclusione di gomme di trazione standardizzate, il metodo di prova deve essere considerato permissivo consentendo ai veicoli più rumorosi di entrare nel mercato.

Per le auto sportive e gli autocarri pesanti i limiti per il rumore sono ancora più deboli di prima. Anche la tempistica per adeguarsi ai nuovi limiti è più favorevole per i produttori delle auto: perchè i nuovi limiti siano effettivi il Parlamento ha deciso di concedere un periodo di 6 anni per i nuovi modelli, mentre per i modelli esistenti 8 anni dall’entrata in vigore del Regolamento stesso. La proposta della Commissione europea era rispettivamente di 2 e 5 anni.

Secondo uno degli emendamenti approvati, i valori limite destinati ad entrare in vigore 8 anni dopo la pubblicazione del regolamento dovrebbero essere valutati nuovamente dopo questa prima fase, in base agli effetti prodotti sulla sicurezza, sull’emissione di CO2 e altri gas e sostanze. Sulla base di questa valutazione, la Commissione potrà decidere di presentare una proposta di modifica del regolamento.
Il valore limite, modificato o no, entrerà in vigore sei anni dopo la valutazione degli effetti. Ciò significa, partendo dal presupposto che la valutazione durerà almeno un anno (forse più), che questi valori limite entreranno in vigore non dopo 8 anni dalla pubblicazione, ma dopo almeno 9 anni.

Il Parlamento europeo ha votato anche per una etichettatura acustica e per una classificazione delle superfici stradali a bassa emissione di rumore. Questo è un aspetto positivo, però non è facilmente quantificabile, ammesso che ci sia, il beneficio ottenibile sulla riduzione del rumore del traffico stradale in modo significativo in Europa. Secondo il testo approvato, la Commissione europea dovrebbe presentare proposte su questo aspetto.

I veicoli elettrici e ibridi dovranno essere dotati di un Sistema di allarme acustico (Acoustic Vehicle Alerting System – AVAS) per evitare collisioni con le categorie di pedoni più vulnerabili (ad esempio ipovedenti). È stato inoltre deciso che dovrebbe essere potenziata la ricerca sugli effetti del rumore stradale sulla salute.

I risultati del voto del Parlamento europeo hanno prodotto una delusione diffusa in quanti, come il gruppo di lavoro “Noise” del network EUROCITIES, si è battuto sostenendo la proposta della Commissione Europea. L’attività dei gruppi di sostegno alla proposta non si fermerà per evitare l’approvazione della proposta di regolamento da parte del Consiglio Europeo, dove si svolgerà il prossimo passo per l’approvazione del regolamento, e per cercare di ottenere emendamenti più favorevoli alla riduzione del rumore.


FONTE: ARPAT TOSCANA

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